La scelta di utilizzare materiali naturali nella ristrutturazione del bagno può essere dettata dal gusto estetico, dalla ricerca sulla sostenibilità, dal desiderio di benessere che solo i materiali naturali sono in grado di soddisfare pienamente.
L’imperfezione li rende più affini alla natura umana e forse per questo ci piace l’idea di utilizzarli, in particolare, nell’ambiente che consideriamo “tempio del benessere”. Ecco alcuni esempi di materiali e stili diversi da sperimentare se state pensando di rinnovare il vostro bagno.
Il legno
Se parliamo di materiali naturali per il bagno, non possiamo che iniziare dal legno, che con le sue venature irregolari e sempre diverse è decorativo e caldo, oltre che piacevole al tatto. A lungo evitato in questo ambiente per la sua delicatezza, oggi può essere adottato grazie a trattamenti e lavorazioni che lo rendono resistente all’umidità.
Vale soprattutto per alcune essenze, come il teak, più consigliate di altre per il bagno. All’interno di un progetto il legno può essere utilizzato, oltre che per il pavimento, come elemento di arredo per cassettoni e mensole.
Il marmo
Rispetto al legno, il marmo ha caratteristiche completamente diverse e un aspetto in comune: le sue venature e colorazioni irregolari lo rendono unico nel suo genere.
Una tendenza tornata negli ultimi anni è quella di rivestire una parete del bagno in questo materiale, scegliendo una finitura neutra, ad esempio nei toni del grigio, di grande effetto decorativo.
Il terrazzo alla veneziana
In tema di tendenze non possiamo non citare il terrazzo alla veneziana, un materiale composto da frammenti di marmo e pietra tenuti insieme da calce o cemento. Storicamente utilizzata per i pavimenti è tornata di moda e utilizzata con stile anche sulle pareti, come testimonia il progetto in foto.
L’ardesia
Con le sue tonalità di grigio scuro, l’ardesia è tra i materiali naturali che conferiscono un aspetto più contemporaneo e grintoso al bagno. Si presenta in diversi formati e finiture, dal più grezzo e irregolare per le pareti, al più levigato per i pavimenti.
È un materiale poroso che viene trattato per resistere all’umidità e per questo non dovrà mai essere trattato con prodotti troppo aggressivi. Tuttavia, proprio la sua superficie non uniforme lo rende affascinante e sofisticato.
Le pietre
Esistono molte altre pietre oltre a marmo e ardesia che possono trovare spazio in bagno. E non solo come rivestimento: la pietra può essere utilizzata anche per altri elementi come, ad esempio, il lavabo. È una scelta di stile molto decisa che comporta, tuttavia, una serie di accortezze in tema di utilizzo, poiché richiede un’attenta manutenzione per via della porosità del materiale.
La calce
La calce è uno dei materiali più antichi per l’edilizia e continua ad essere apprezzato per la capacità di far traspirare le pareti. Deriva dalla lavorazione delle rocce calcaree, che può avvenire in modo diverso e quindi far ottenere risultati diversi. Oltre a dare uniformità al rivestimento, ha il vantaggio di essere molto durevole e assumere sfumature cromatiche leggermente diverse con il passare del tempo.
Il cemento
Lo stesso effetto di continuità si può ottenere con il cemento, un materiale composito con una base naturale. Si ottiene, infatti, aggiungendo acqua a una polvere di rocce calcaree e argilla. La differenza principale rispetto alla calce è la minore traspirabilità. L’effetto è estremamente moderno, perfetto per abitazioni in stile contemporaneo e industrial.
I ciottoli
Piccole porzioni di pavimento possono anche essere rivestite con gli appositi ciottoli di fiume. Montati su rete proprio come il mosaico classico, sono la scelta ideale per un bagno dal mood mediterraneo.
Il muschio stabilizzato
Infine, anche se non si tratta di un vero e proprio materiale edile, il muschio stabilizzato è una risorsa per chi vuole davvero portare la natura in bagno. Non si tratta di una pianta viva, e quindi non richiede particolare manutenzione. La stabilizzazione, infatti, è un trattamento che blocca l’invecchiamento della pianta, come se fermasse il tempo.
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